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Quando diventi erede anche senza saperlo

Una recente sentenza del Tribunale di Parma (2025) ha chiarito un punto cruciale in materia di successioni: se il chiamato all’eredità entra in possesso dei beni del defunto e non redige l’inventario nei termini previsti, l’accettazione dell’eredità si considera avvenuta automaticamente. È la cosiddetta accettazione “ope legis”, ossia imposta dalla legge, anche senza una dichiarazione formale.

Il caso riguardava un soggetto che, pur dichiarando di voler accettare con beneficio d’inventario, aveva nel frattempo utilizzato e amministrato alcuni beni del defunto senza predisporre l’inventario entro i termini previsti. Il giudice ha ritenuto che quel comportamento equivalesse a un’accettazione pura e semplice dell’eredità, con conseguente assunzione di tutte le obbligazioni e i debiti del de cuius.

Cosa prevede la legge: l’articolo 485 del Codice Civile

L’articolo 485 c.c. stabilisce che chi è nel possesso dei beni ereditari deve redigere l’inventario entro tre mesi dall’apertura della successione. Trascorso tale termine, se non è stato predisposto l’inventario, il chiamato è considerato erede puro e semplice, anche se intendeva limitare la propria responsabilità patrimoniale.

«Chi entra nel possesso dei beni ereditari senza inventario perde il beneficio e diventa erede puro e semplice, rispondendo dei debiti anche con il proprio patrimonio.»

Le implicazioni pratiche per chi eredita

La sentenza conferma che, nella gestione delle successioni, ogni comportamento materiale può avere effetti giuridici rilevanti. Amministrare beni, riscuotere canoni, o disporre del patrimonio del defunto senza inventario equivale a una accettazione tacita dell’eredità, anche se non formalmente dichiarata.

È quindi fondamentale valutare attentamente la propria posizione prima di compiere qualsiasi atto. Una mancata verifica può esporre gli eredi a responsabilità patrimoniali impreviste o a contenziosi con altri chiamati all’eredità.

Come Revela supporta notai, studi legali e privati

Revela affianca professionisti e privati nella gestione delle pratiche successorie, offrendo servizi di verifica eredi, indagini genealogiche e ricostruzione documentale per accertare chi ha effettivamente accettato, rinunciato o è subentrato nel patrimonio del defunto.

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  • Analisi anagrafica e patrimoniale degli eredi
  • Indagini su atti catastali e successioni precedenti
  • Documentazione valida per notai, tribunali e studi legali

Comprendere se e quando l’eredità è stata accettata è essenziale per evitare contenziosi e blocchi nelle pratiche. Con Revela S.r.l. è possibile ottenere informazioni ufficiali e certificate, riducendo tempi e incertezze.

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Fonte: Eredita.biz – Sentenza Tribunale di Parma, 2025 | Rielaborazione editoriale a cura di Revela S.r.l.

1 Comment

  • Micheal Ziemann
    Posted Ottobre 19, 2025 at 1:55 am

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