Utp: nel 2022 supereranno gli Npl. Necessario un approccio più analitico

Utp: nel 2022 supereranno gli Npl. Necessario un approccio più analitico

Lo stock di Utp salirà tra i 50 e i 100 mld di euro nel 2022. Sarà fondamentale un approccio più analitico per sviluppare contenuti differenti a seconda delle singole posizioni

I dati forniti da Banca Ifis confermano che nel 2022 lo stock di Utp (Unlikely To Pay) supererà quello degli Npl nei bilanci delle banche italiane. Il report è stato presentato alla decima edizione del Npl Meeting, tenutosi lo scorso 24 settembre a Cernobbio e intitolato Recovery Builders, cioè Costruttori di Ripresa.

I dati del Market Watch NPL fotografano una situazione meno nera di quella che ci si aspettava. Il flusso di crediti deteriorati, infatti, non solo è inferiore ai volumi delle precedenti crisi, ma anche minore rispetto alle previsioni del 2020.

Tornando agli Utp, per il prossimo anno lo stock salirà tra i 50 e i 100 miliardi di euro nei bilanci delle banche. Si stima che per le operazioni su portafogli Utp si arriverà a 11 miliardi di euro e a 20 miliardi tra il 2022 e il 2023.

Inoltre, il tasso di deterioramento dei crediti appartenenti al segmento imprese avrà un aumento più sensibile rispetto alla clientela famiglie. In merito a ciò, la Bce ha invitato le banche ad agire in modo tempestivo ed adeguato per evitare proprio che gli Utp diventino Npl. Indubbiamente, tenere vive le imprese rappresenta un fattore determinante anche per la ripresa economica.

Perché è necessario un approccio più analitico?

I crediti Utp sono crediti ancora vivi che quasi sempre nascondono dietro un imprenditore, un cantiere fermo, un’impresa che hanno solo bisogno di aiuto, in tempi brevi, per superare delle criticità” – ha spiegato Pittini, il ceo di Héra Holding, in un’intervista all’Adnkronos.

“Questa tipologia di credito – dice ancora Pittini – non può essere trattata e lavorata in modo industriale come è avvenuto per le passate grandi cessioni di crediti Npl Unsecured”.

Gli operatori del settore, dunque, dovranno essere in grado di gestire in maniera professionale e attiva ogni singola posizione e creare partnership tra loro. Lo scopo è prima tutto “riportare in vita”, quando possibile, una posizione per evitare che diventi Npl.


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Soprattutto, è fondamentale un approccio più analitico. Non si tratta solo di ottimizzare un processo, ma di sviluppare contenuti differenti a seconda delle singole posizioni. La qualità e l’aggiornamento delle informazioni sono, quindi, elementi decisivi.

Come si valuta un portafoglio Utp

Per avere una valutazione dei portafogli Utp ci si rivolge a società specializzate in indagini per recupero crediti, dotate di licenza investigativa, che con la Due Diligence sono in grado di dare tutte le informazioni utili alla definizione dell’effettivo rischio di insolvenza di quel credito.


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Le informazioni reperibili sono svariate e differenti a seconda del livello di profondità dell’indagine stessa. È possibile entrare nel dettaglio di ogni singola posizione partendo dai dati anagrafici e di reperibilità (residenza/domicilio), fino al rintraccio dell’attività lavorativa e al rintraccio di conti correnti bancari/postali. Oppure è possibile fare un’Indagine Patrimoniale, che contiene diverse informazioni utili.

Solo un’azienda specializzata, come Revela, può fornire informazioni attendibili e aggiornate, fondamentali per avere un profilo economico e patrimoniale dettagliato di tutte le posizioni e definire, così, il grado di solvibilità di ognuna.

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