Il Diritto di credito è il diritto che ogni creditore ha di pretendere che il suo debitore esegua la prestazione. È possibile intraprendere diverse azioni legali per il recupero crediti
Il Diritto di credito è il diritto che ogni creditore ha di pretendere che il suo debitore esegua la prestazione. Il più delle volte si tratta di ricevere somme di denaro, ma può anche riguardare diritti relativi ad altre prestazioni. Il rapporto fra creditore e debitore è detto obbligazione e, infatti, si parla anche di “diritti di obbligazioni”.
Perché si possa trattare di diritto di credito devono esserci determinati elementi. Primo fra tutti, che ci siano due soggetti, ovvero creditore e debitore, che “devono comportarsi secondo le regole della correttezza” (art. 1175 cod. civ.). La prestazione, poi, deve avere carattere patrimoniale, cioè deve poter essere valutata economicamente (art. 1174 cod. civ.).
Diritto di credito cos’è
Entrando nel dettaglio, il credito è il diritto di un soggetto di ricevere da un altro soggetto, una certa prestazione che può essere di dare, di fare o di non fare:
- dare, quando ad esempio un acquirente deve pagare il prezzo concordato al venditore, quindi si ha il diritto di ricevere una certa somma di denaro
- fare, un esempio frequente è dato dall’imprenditore che deve realizzare qualcosa per il committente, seguendo le caratteristiche concordate. Si ha, quindi, diritto di ricevere una certa azione dall’altra parte
- non fare, il diritto che dall’altra parte non si faccia un qualcosa, ad esempio non fare concorrenza.
La prestazione deve, inoltre, avere delle caratteristiche particolari:
- avere carattere patrimoniale. Come già detto, la prestazione deve poter essere valutata da un punto di vista economico
- essere possibile, cioè realizzabile. Di conseguenza, l’impossibilità della prestazione determina la nullità dell’obbligazione
- lecita, quindi conforme alle leggi, all’ordine pubblico e al buon costume
- determinata o determinabile, perché l’oggetto della prestazione deve essere certo ed individuato e, quindi, non può essere troppo indefinito.
Come avviare un’azione di recupero crediti
Il creditore può far valere il proprio diritto di credito intraprendendo diverse azioni legali per il recupero crediti. La prima cosa da fare quando si intende avviare un’azione di recupero crediti è verificare che il debito sia certo, liquido ed esigibile. Deve essere, quindi, provabile da documentazione, nonché quantificato e non vincolato. Esistono due strade da percorrere: quella in via stragiudiziale e in via giudiziale.
Per recupero crediti stragiudiziale si intende, infatti, l’insieme delle attività finalizzate a spingere il debitore a regolarizzare, in via bonaria, la propria pendenza. Solitamente si può cercare di rintracciare il soggetto debitore per arrivare a una soluzione rapida e a un compromesso.
È indispensabile, quindi, cercare di creare un contatto con il debitore per invogliarlo a concludere la trattativa. In un primo momento si attuano indagini preliminari: si verifica la rintracciabilità del debitore, domicilio e dati anagrafici di interesse. Successivamente si inviano solleciti di pagamento scritti, telefonici e visite domiciliari.
Se azioni di questo tipo non portano ad alcun risultato, l’unica soluzione è, dunque, quella di affidarsi alla procedura prevista dalla legge, rivolgendosi ad un Giudice. Il recupero crediti giudiziale è, in sostanza, finalizzato all’ottenimento di una condanna al pagamento o un titolo esecutivo.
In caso di mancato adempimento, nonostante la condanna al pagamento, si potrà infatti arrivare a richiedere il pignoramento dei beni del debitore insolvente.
In questo caso sarà necessario accertarsi che esistano beni o patrimoni da aggredire, cioè pignorabili. Ciò permette di stabilire se è opportuno intraprendere un’azione giudiziale per il recupero. L’esecuzione può essere mobiliare o immobiliare, a seconda della natura dei beni pignorati, o di crediti presso terzi.
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Se è necessario analizzare in maniera più approfondita la posizione del debitore, le informazioni riguardano la posizione lavorativa o pensionistica e le Referenze Bancarie per valutare la solvibilità della persona e un eventuale pignoramento.
È possibile anche conoscere eventuali protesti, pregiudizievoli, partecipazioni in altre società o fare un’Indagine Patrimoniale più approfondita sulla persona o sull’impresa. Nei casi particolari, in cui avviene il decesso del debitore, è possibile poi conoscere l’identità degli eventuali eredi.
Prescrizione del diritto di credito
Il diritto di un creditore non dura all’infinito. L’art. 2934 del Codice Civile stabilisce, infatti, che se il creditore non esercita il suo diritto entro un determinato periodo di tempo, il suo diritto cessa di esistere.
I tempi di prescrizione variano a seconda del tipo di diritto di credito. In linea generale sono questi:
- 10 anni, è la prescrizione ordinaria salvo che la legge disponga diversamente. Rientrano in questa categoria tutti i crediti nati da un contratto o da un’obbligazione unilaterale. Questo significa che, per tutte quelle tipologie di crediti che non sono state normate appositamente, un creditore non può pretendere alcunché dal proprio debitore se, entro i primi 10 anni, non ha sollecitato il risarcimento
- 5 anni, è il tempo previsto relativamente al risarcimento del danno per fatti illeciti. Rientrano in questa categoria bollette del telefono, canoni per i beni locati, spese condominiali, spese di ristrutturazione, interessi sui prestiti/mutui, sanzioni
- 3 anni, in questa categoria rientrano, invece, le parcelle dei professionisti, il bollo auto, i diritti dei notai
- 2 anni, a partire dalla Legge di bilancio 2018, hanno una prescrizione di 2 anni le bollette di luce, acqua e gas
- 1 anno, vanno in prescrizione tasse per atti giudiziari, rette scolastiche, premi assicurativi RC, furto e incendio, medicinali
- 6 mesi, si prescrivono, infine, in questa categoria i diritti di credito per vitto e alloggio (es. pensioni, hotel, b&b, etc.).
Avere informazioni veritiere e attendibili è l’unico modo per riuscire a recuperare il proprio credito. Revela è la soluzione giusta per chi ha bisogno di supporto nelle decisioni più strategiche ed efficaci, sia in caso di azioni giudiziali che stragiudiziali.