L’accettazione eredità è un negozio attraverso il quale un soggetto chiamato acquisisce il diritto all’eredità. Come cita l’art. 480 del c. c. deve avvenire entro il termine di prescrizione di dieci anni
Con il termine accettazione eredità si indica “un negozio attraverso il quale un soggetto chiamato acquisisce il diritto all’eredità, con effetto decorrente dal giorno dell’apertura della successione” (articoli 470 e seguenti del codice civile).
Alla morte di un soggetto (il de cuius, ossia persona della cui eredità si tratta), si apre infatti la successione con il subentro degli eredi, che possono essere parenti del defunto (in particolar modo eredi in linea retta, quali moglie e figli), ma anche soggetti senza legami di sangue.
Solo attraverso l’accettazione dell’eredità si assume la qualità di erede e si subentra nella titolarità dell’asse ereditario e dei rapporti ad esso inerenti. L’atto dell’accettazione è irrevocabile e non ripetibile, inoltre gli eredi assumono anche la responsabilità per i debiti del defunto.
In alternativa il chiamato può scegliere di rinunciare all’eredità, quindi di non subentrare nella posizione giuridica del de cuius. È un diritto che si esercita con espressa dichiarazione scritta da effettuarsi di fronte ad un notaio o presso la cancelleria del tribunale.
Il codice civile, all’art. 470, disciplina le varie fattispecie dell’accettazione dell’eredità. Esistono due forme principali di accettazione:
- accettazione pura e semplice, in cui il patrimonio dell’erede e quello del de cuius si mescolano tra loro, con la conseguenza che l’erede risponderà dei debiti della persona defunta anche con il proprio patrimonio. A sua volta si divide poi in espressa, tacita o presunta
- accettazione con beneficio d’inventario in cui, invece, i due patrimoni vengono tenuti separati e l’erede risponderà dei debiti del de cuius solamente entro i limiti di valore dell’asse ereditario, con esclusione del patrimonio personale.
Accettazione espressa
L’accettazione dell’eredità espressa avviene all’interno di un atto pubblico o di una scrittura privata, con cui la persona interessata assume il titolo di erede, dichiarando espressamente di accettare.
Accettazione tacita
In caso di accettazione tacita il soggetto che è chiamato all’eredità compie atti che presuppongono la volontà, appunto, di accettare e che soltanto l’erede sarebbe legittimamente portato a compiere.
Accettazione presunta
Si ha quando il chiamato all’eredità pone in essere degli atti a cui l’ordinamento ricollega automaticamente l’acquisizione dell’eredità, come ad esempio, la vendita o la cessione dei diritti di successione.
Prescrizione accettazione eredità
L’accettazione dell’eredità, come cita l’articolo 480 del codice civile, deve avvenire entro il termine di prescrizione di dieci anni dalla data del decesso del defunto, sia in caso di successione legittima che di successione per testamento. Il decorso di questo termine comporta l’estinzione del diritto.
Coloro che, però, hanno un interesse di natura economica all’accettazione dell’eredità da parte dell’erede, possono chiedere al tribunale che venga fissato un termine più breve per l’accettazione con la cosiddetta “actio interrogatoria”. Trascorso detto termine (senza accettazione), il diritto all’accettazione si estinguerà.
Ti potrebbe interessare: Eredità, successione e donazione: tutte le novità
Scaduti i dieci anni, la quota del chiamato va agli altri eredi. È bene ricordare che l’accettazione dell’eredità può avvenire anche con comportamenti taciti.
Qualora nessuno degli eredi chiamati all’eredità abbia accettato la stessa e, nel frattempo, si sia integrato il termine di prescrizione decennale, l’eredità verrà considerata “vacante” e, in assenza di eredi, i beni verranno interamente devoluti allo Stato.
Nel caso di accettazione eredità con beneficio di inventario, se il chiamato all’eredità è in possesso dei beni ereditari, l’inventario, cioè la separazione dei beni che derivano dall’eredità da quelli che erano già di proprietà dell’erede, dovrà essere effettuato entro il termine di tre mesi dalla morte del de cuius. L’accettazione eredità deve essere fatta, in questo caso, entro i quaranta giorni successivi.
Rinuncia all’eredità
Può capitare che il defunto lasci agli eredi non solo una quota di beni, ma anche dei consistenti debiti. In questi casi, accade assai di frequente che alcuni eredi preferiscano rinunciare alla propria quota e non farsi carico di tali oneri.
Ti potrebbe interessare: Debiti non trasmissibili agli eredi: quali sono?
Ciascun erede ha la facoltà, entro tale arco temporale, di dichiarare la propria rinuncia ed, eventualmente, anche di revocarla. Questo a patto che non si abbia già disposto del patrimonio del defunto. Stando alla successione legittima, si devolve l’eredità a:
1) coniuge e discendenti del defunto, ossia i figli e i nipoti
2) agli ascendenti del defunto, come i genitori ed i nonni
3) ai collaterali del defunto, ad esempio fratelli e sorelle
4) ai parenti fino al sesto grado
5) in ultima istanza allo Stato.
Come rintracciare un’eredità
Non sempre risulta semplice sapere se c’è un’eredità. Esistono alcune verifiche che consentono di conoscere quali beni e diritti compongono l’attivo ereditario. Se il testatore ha depositato il testamento presso un notaio si può effettuare una ricerca presso il locale Archivio Notarile della residenza del de cuius.
Se non c’è il testamento allora si può procedere a verificare la presenza di beni del defunto. Nel caso di immobili, per esempio, è preferibile accertare se i beni siano gravati da decreti ingiuntivi, pignoramenti o ipoteche. In caso di accettazione, infatti, questi gravami seguono l’immobile e la loro cancellazione sarebbe a cura degli eredi.
Le automobili rientrano, se di proprietà di un soggetto deceduto, tra i beni da inserire nella dichiarazione di successione e sono beni mobili registrati. Anche le liquidità, come ad esempio i conti correnti, libretti di risparmio, titoli e polizze, compongono ovviamente l’attivo ereditario. Se non si è a conoscenza della presenza di conti correnti è possibile richiedere un’indagine bancaria a società specializzate, come Revela.
Scopri qui il servizio di Rintraccio conti correnti
È, inoltre, possibile rintracciare gli eredi con un servizio di rintraccio eredi.